Oggi, 6 maggio 2025, la comunità mercedaria di San Cataldo si prepara a onorare San Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine di Santa Maria della Mercede, con una solenne celebrazione eucaristica alle ore 18. La Messa sarà presieduta dal parroco Padre Vincenzo Pennella e concelebrata da Padre Enrico Schirru e Padre Sanil S. Pattakadavu. Durante la liturgia, i tre sacerdoti rinnoveranno la loro professione religiosa, riaffermando i quattro voti mercedari: povertà, castità, obbedienza e il voto di redenzione, che impegna i religiosi a offrire la propria vita per la liberazione degli schiavi.

I bambini della parrocchia renderanno omaggio a Maria, alla quale è dedicato il mese di maggio, con un gesto simbolico di devozione. Domenica prossima, durante la Santa Messa delle 10, San Pietro Nolasco sarà nuovamente ricordato dalla comunità.
La vita di San Pietro Nolasco e la missione dei Mercedari
San Pietro Nolasco nacque intorno al 1180 a Mas-Saintes-Puelles, nella regione della Linguadoca, in Francia. Dopo aver perso il padre in giovane età, si trasferì a Barcellona, dove si dedicò al commercio. Profondamente colpito dalla sorte dei cristiani fatti schiavi dai musulmani, decise di impiegare i suoi beni per il loro riscatto. Nel 1218, ispirato da una visione della Vergine Maria, fondò l’Ordine di Santa Maria della Mercede, con l’obiettivo di liberare i prigionieri cristiani. L’Ordine fu approvato da Papa Gregorio IX nel 1235 e adottò la regola di Sant’Agostino.
I Mercedari si distinsero per il loro impegno nel riscattare gli schiavi, spesso offrendo se stessi in cambio della libertà dei prigionieri. San Pietro Nolasco morì il 25 dicembre 1256 e fu canonizzato da Papa Urbano VIII nel 1628.
Le nuove schiavitù e l’impegno attuale dei Mercedari
Sebbene la schiavitù tradizionale sia stata abolita, nuove forme di schiavitù persistono nel mondo moderno, come il traffico di esseri umani, il lavoro forzato, la prostituzione coatta e lo sfruttamento dei migranti. Papa Francesco ha sottolineato che “ci sono più schiavi oggi che nel passato”, evidenziando la necessità di un impegno continuo per la liberazione di queste persone.
L’Ordine dei Mercedari continua la sua missione, adattandosi alle sfide contemporanee. Oggi, i Mercedari operano in contesti di emarginazione, lavorando nelle carceri, assistendo rifugiati, bambini e giovani vulnerabili, e promuovendo la libertà religiosa. La loro opera si estende anche all’evangelizzazione e all’educazione, con l’obiettivo di liberare le persone dalle nuove forme di schiavitù spirituale, psicologica, economica e sociale.
Scopri di più da Radio Amore
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.